Beat Burnout
Nel contesto di un luogo di lavoro moderno, che adotta sempre più spesso modalità lavorative remote e ibride, questo progetto si concentra sul miglioramento della salute mentale e sulla prevenzione del burnout, affrontando in particolare le sfide che le donne devono superare nello sviluppo della loro carriera.
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Tenendo conto del fatto che le donne hanno subito un impatto significativo in questi contesti lavorativi, il progetto dà priorità all’inclusione e alla diversità per mitigare rischi come l’esclusione sociale e il burnout. Affrontando queste esigenze specifiche, l’iniziativa mira a creare un ambiente di lavoro più favorevole ed equo per le donne, allineandosi agli obiettivi più ampi di uguaglianza e benessere sul posto di lavoro.
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La pandemia ha accentuato le disuguaglianze esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita, sia in Europa che al di fuori di essa, facendo regredire le conquiste faticosamente ottenute negli anni passati.
La priorità dell’inclusione e della diversità è fondamentale in questo progetto, le donne sono state maggiormente colpite dalla pandemia e sono a maggior rischio di burnout. Con l’aumento del lavoro a distanza c’è il rischio di escludere le donne dallo sviluppo della carriera e di aumentare il divario di genere.
Il risultato, se non gestito con una leadership empatica e consapevole, aumenterà prevedibilmente la depressione, l’ansia e lo stress dei dipendenti, portando potenzialmente al burnout. Questa sfida non è nuova, ma la pandemia ha creato un punto di svolta e il benessere dei dipendenti è a rischio.